Call Me By Your Name: indignazione e disgusto tra il pubblico a Napoli, il post diventato virale

Una riflessione di un utente di Facebook sul film Call Me By Your Name. Ma il commento non è sul film, ma sulle reazione del pubblico presente.

Ho voglia di dirvi alcune cose, riguardo alle reazioni di alcune persone, su un film che ho visto 2 giorni fa, e che mi ha lasciato tanto, ma davvero tanto da raccontare, e soprattutto su cui riflettere. Il film in questione è Call Me By Your Name. Andiamo in questo cinema, precisamente a San Sebastiano, all’aperto. Tutto bellissimo, tutto meraviglioso. Ci sediamo tra un pubblico misto di bambini, adolescenti, ragazzi e famiglie. Conoscendo il trailer del film, e la relativa trama, ho dato per scontato che anche gli altri fossero a conoscenza del tema di cui trattasse. Il film è ambientato nell’Italia del 1982, quindi stiamo parlando della bellezza di 36 anni fa. La storia riguarda la breve favola d’amore vissuta da due studenti, uno di 17 e l’altro di 25-26. Quindi si parla di omosessualità, più precisamente di omosessualità degli Anni ‘80, quindi immaginate quanti tabù ci fossero all’epoca. Le scene del film sono meravigliose, raccontano in pieno tutto ciò che ognuno di noi, etero o omosessuale che sia, almeno una volta nella vita ha vissuto. Che si parli di sesso, di scoppio di ormoni, di sentimenti, tutto ciò che abbiamo provato sulla nostra pelle. Ad un certo punto, questi due protagonisti si sfiorano, e si baciano, essendo un film d’amore, una scena del genere era comprensibile. O no? Qualcuno aveva rimosso questa possibilità. E’ a quel punto che inizia il mio disgusto. Ho visto famiglie intere alzarsi dalle proprie sedie e andarsene perché quello “non si poteva vedere”, “non era normale”. Ho sentito più e più volte il commento “che schifo” da parte di tantissime persone presenti. I ragazzini adolescenti che ad ogni scena ridevano disgustati. Ho sentito persone alla fine del film, ragazzi della mia età, quindi 30 anni, dichiarare “io sono rimasto fino alla fine solo per vedere dove volevano arrivare”. Io veramente sono rimasto senza parole, ferito nell’anima. Il film, ripeto, è ambientato nell’82, dove la conoscenza era minore rispetto ad oggi, ma il regista ha creato due genitori esemplari, facendo abbattere tutti i tabù che c’erano all’epoca, e che, con immenso dispiacere, vedo moltiplicarsi nel 2018. Io vorrei dire a tutte le persone che ieri si sono sentite toccate da questo film, che se un bambino di 9 anni si suicida, se ragazzini gay vengono massacrati di botte per strada, è solo ed esclusivamente colpa vostra! Non siete in grado di educare i vostri figli a vedere l’amore o due uomini che si baciano! Non c’è stata NESSUNA, e ripeto, NESSUNA persona che abbia commentato in maniera positiva. Siete davvero la tristezza più assurda, mi sono sentito così impotente di fronte a tutto quel disgusto, che non sono riuscito ad aprire bocca e zittirli. Mettetevi in testa che l’amore omosessuale esiste, e che non sarete mai nessuno per decidere cosa è giusto e cosa è diverso dalla normalità. Perché di normalità, proprio voi, non potete parlare. Nell’82 l’ignoranza verso questa tematica era forte, per via della poca informazione o per la paura di una società rigida, ed era leggermente comprensibile. Ma nel 2018 non si può accettare tutta questa pochezza. Sono 36 anni, senza capire un emerito ca**o, nonostante la grandissima informazione che c’è sul tema dell’omosessualità.

L’omofobia siete voi. Vergognatevi. Di tutto ciò che siete.

Quasi 300 le condivisioni del post, altrettanti i commenti e le reazioni.

“Condivido volentieri perché la penso esattamente come te. E’ uno schifo che nel 2018 un omosessuale debba morire perché non accettato. L’amore è amore. Non c’è niente di più bello di due persone che si amano. Vergogna a chi non accetta questo“.

“Nessuno può permettersi di giudicare. Ho visto una coppia di uomini sposarsi e tenersi per mano. L’amore che traspariva dai loro sguardi era meraviglioso“.

“Ho visto il film appena uscito e una cosa che mi ha colpito davvero molto è che non c’è stato alcun mormorio, tutti erano attenti e curiosi. Alla fine, nessun commento negativo, tutti erano compiaciuti di aver visto questo film.. una bella storia d’amore, la platea era composta da persone d’età molto differenti. Un pubblico davvero maturo, e sono stato orgoglioso di averne fatto parte“.

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